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05 agosto, 2013

Vissuti di malinconia

Tra i giunchi che bagnano d'ombra
il letto del fiume si è spenta
la gemma del sole tremando
scintille del fiato che smembra.

Poi cade la notte incombente
piovendo una gelida bruma
che sfuma i contorni del tempo
sul lampo di vita che trama.

Un soffio di vento negli occhi
vissuti di malinconia,
pensieri riflessi su spicchi
di passi smarriti in balìa

di venti contrari o propizi,
ferite tracciate o quei rari
momenti in cui tesi le mani
planando sul velo dei mari.

Si è spento il sospiro d'azzurro,
la fiamma di zolfo, il cerino,
la cenere in cui ci sotterro
la luce che segue il mattino.

Bagliori e sapori d'aurora
non tornano neanche nei pochi
frammenti che il sole colora
col verso dei suoi raggi biechi.

Non sento, non tremo, non bramo,
non chiedo più al cielo il suo canto
nel vento, mi basta soltanto
spiacere al piacere del pianto.

Tra i giunchi che bagnano d'ombra
il letto del fiume si smorza
la chiara chimera del giorno
col male che ha sotto la scorza.

Domani sarà un'altra storia
da dare all'ordito del cielo
bagnato di nuvole, sole,
e inganni di nuove parole.

Poeti accaldati, cerini,
cerate, ceroni e cerotti
per cuori malati d'infanzia
tra belve assetate di tutti.






1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima, conosci Emi