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12 febbraio, 2013

Tra stelle e stille

Le nuvole d'ovatta sopra i tetti
rimbalzano i respiri di una luce
celeste che ricama gli orli al cielo
fra rotte di gabbiani, d'aeroplani,
lasciando indenne l'orditura al gelo
che incalza come guanti le mie mani.

Tempo di pioggia, gocciola gli istanti
sui vetri come grandine battente,
tra i veli delle tende già la sera
precipita in un soffio opalescente.

E vedo una bambina che rincorre
dalle vetrate l'alito del mare,
candele, ombre cinesi sulle mura
venate da screpolature azzurre.

Un turbine di vento giostra ancora
la ruota dei ricordi, vedo il campo
di grano, l'abbandono, l'abbondanza
del male della vita dentro un lampo.

Ma vedo stelle e stille, luccicanti
frammenti di rugiada sulla strada
bagnata dalla notte che richiude
i petali del giorno e lo recide.

Tutto rimane scritto, tutto è stretto
nella silente sfera dell'astratto,
costretto da chissà quale energia
a chiudersi in un velo di poesia.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Un salto nel tempo che emoziona
e che ben descrive quelle ombre cinesi, negli occhi di una bimba...
Molto, molto bella ...